La nostra, sino a pochi giorni fa, fidata lavastoviglie ci ha abbandonati... senza nessun minimo segno di preavviso di cedimento... non un messaggino, una Mail, tanto per dire "non ne posso più"... nulla di nulla... come quando cade un quadro....
Mi ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, FRAN, giù cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro ad un certo punto, FRAN, cadono giù come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro FRAN. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. FRAN. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, FRAN. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda, io mollo tutto fra sette anni, per me va bene, okay, allora intesi per il 13 maggio, verso le sei, facciamo sei meno un quarto d'accordo, allora buona notte 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto: FRAN. Non si capisce è una di quelle cose che è meglio se non ci pensi, se no ci esci matto. (dal monologo teatrale "Novecento" di Alessandro Baricco)
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