il blog della famiglia Mairate Matteo, Elena, Giorgio e Martina; leggete cosa ci capita... A strange game. The only winning move is not to play. How about a nice game of chess? ...
mercoledì, marzo 26, 2008
Munich...
Ed eccomi anche in Germania, sempre per lavoro ma pur sempre in una citta che non avevo ancora visitato.
venerdì, marzo 21, 2008
a te...
A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione
Per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto
Come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perchè non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magìa
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro l’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti stringendoti un pò
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita
Bella da morire
Che riesci a render la fatica
Un immenso piacere
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
E a te che sei
Semplicemente sei
Compagna dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
Attenti al Messicano...
Riporto parola per parola quanto scrive il mio "amico di mailing-list" Sig. Emilio:
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Ciao a tutti, vi voglio raccontare un episodio che mi è capitato ieri sera.. rubatevi 3 minuti, può esservi utile.
Gli ho dato un titolo: "Attenti al 'Messicano' "
Ieri sera, 12/03/08 sono andato a cena con due amici al ristorante messicano "Malibù" in corso
Appena arrivati ed appena seduti (non avevamo ancora i menù*) arriva la sedicente ragazza (non la raccomando ai maschietti) che ci chiede gentilmente se vogliamo un aperitivo, un margarita. Essendo al messicano accettiamo e proseguiamo la cena mangiando un antipasto e un piatto messicano (i soliti di fagioli e carne), un dolce, caffe e grappe.
Arriva il conto, 133 euro, circa 44 euro a testa.. e va bè, mi dico che hanno i prezzi troppo alti..
Guardo per curiosità il dettaglio
Chiedo alla sedicente ragazza (ben istruita sulle cattive maniere.. ma da chi?) che immediatamente, con risposta standard e fare incolpevole, mi dice: ".. ma il prezzo c'è sul menù*.."
Guardo ancora il dettaglio: anche le patatine messicane da 'pucciare' nella salsa insieme all'aperitivo.. 2 euro, le salsine..2 euro.il prezzo dell'aperitivo è diventato il prezzo di una cena in una pizzeria. Il "messicano" si è travestito da ristorante di categoria michelin elevata (solo per i prezzi, non certo per la cortesia).
Non è finita.
Uscendo, alla cassa, chiediamo delucidazioni in merito.. un individuo (probabilmente il titolare) con fare aggressivo e incalzante ci risponde come la sedicente cameriera (abbiamo capito da dove arrivano gli input), il dialogo che per un cliente è naturale, le scuse (anche se di circostanza) che ci si possono aspettare, diventano uno sproloquio con un sordo, una bruttissima copia di come devono essere gestiti i clienti, una scena da parodia holliwoodiana alla "I Soprano". Non scendo nei dettagli della situazione, ma immaginate una situazione in cui si viene colti sul fatto (che io definisco truffa, non so se legalizzata) e si nega l'evidenza con fare aggressivo e indisponente.
Ho lasciato 150 euro sul bancone e siamo usciti con alle spalle varie minacce
Attenti al messicano."
Non è una questione di prezzo, è una questione di cortesia e civiltà. Sarebbe bastato un gentile "mi spiace..".
Ma, effettivamente, questa pratica sta prendendo piede?
Cari amici, vi chiedo una cortesia, inoltrate a tutti gli altri amici la mia avventura. Aiutatemi a prevenire situazioni di questo genere.
Inoltrate, inoltrate, inoltrate.
domenica, marzo 02, 2008
Chamois oggi...
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